martedì 18 marzo 2008

AGNELLO DI DIO

Domenica, giorno di pasqua. Si festeggia la resurrezione di Cristo. Niente di più nobile per ogni credente, ancor piu del natale perchè questa festa rappresenta il sacrificio del figlio di Dio a favore dell'umanità intera. Ma, tralasciando le credenze e le fedi religiose, di cui certamente sarei il peggior cantore, mi soffermerei su una usanza pasquale che la maggior parte delle famiglie si apprestano a compiere davanti a una bella tavola imbandita a festa tra gioia e felicita: mangiare l'abbacchio. I supermnercati e i macellai fanno affari d'oro vendendo la carne di ogni povero agnello che staccato dalla sua mamma pecora viene brutalmente sgozzato tra urla strazianti che nessun essere umano degno di un poco di quel sentimento che suol chiamarsi pietà riesce a sopportare. Le nostre beneamate massaie comprano questa carne in quantita massicce e lo cucinano per la giornata di festa. Tutti felici ci apprestiamo a mangiarlo, senza avere la dignità di chiederci eticamente se sia giusto o no sacrificare un animale cosi piccolo solo per soddisfare i nostri palati e i nostri corpi già ben nutriti. I nostri bambini affondano nel grasso dell'animale le loro piccole dita senza sapere che quella carne era di un essere vivente poco piu piccolo di loro, e mangiano grazie alla nostra noncuranza di farli consapevoli di un sacrificio cosi brutale. La loro innocenza intellettuale li rende capaci di considerare quelle piccole ossa alle stessa stregua di un dolce uovo di pasqua, di un cioccolatino, della torta con l'uovo al centro che mi faceva mia nonna, di un happy meal del fast food.
Il mio pensiero perciò in questi giorni va ai milioni di italiani che con noncuranza continuano a perpetrare uno dei tanti peccati che l'uomo compie nei confronti della natura che ci da benessere e vita, va alle persone che dietro le costolette di abbacchio non vedono nient'altro che il prezzo stampato su un etichetta di un supermercato, che non hanno il coraggio di recarsi presso un mattatoio o presso un contadinello di provincia e vedere con i propri occhi quale sia l'orrore compiuto per soddisfare la nostra magnata pasquale.
Se avete dignità fatelo e forse potrete provare quel sentimento di vergogna e di mediocrita morale che provo io nei confronti della madre terra che ci ha da sempre rispettato, e forse un agnello in meno l'anno prossimo sarà meritevolmente risparmiato.

Prof. Umberto Veronesi

"Gli animali vanno rispettati e non uccisi per poi mangiarli. [...] Si tratta di una scelta che ho fatto molto tempo fa, perché sono fermamente convinto che gli uomini non abbiano diritto di provocare la sofferenza e la morte degli altri esseri viventi." [Oggi, 23 ottobre 2002]
"La carne non è indispensabile alla nostra alimentazione, nemmeno durante lo svezzamento: le proteine necessarie al nostro organismo, oltre che nella carne e nei cibi di origine animale, si trovano anche in molti vegetali, come i legumi. E' dunque possibile trarre dal mondo vegetale una dieta ricca e variata capace di fornirci vitamine, proteine, zuccheri e grassi vegetali in modo completo e calibrato. [...] Esistono poi prove scientifiche che questi alimenti, se consumati in quantità sufficiente, permettono anche di evitare alcune carenze e rinforzano la resistenza contro le malattie infettive. I vegetariani, in genere, hanno non soltanto una vita più lunga dei carnivori, ma evitano malattie croniche invalidanti." [Corriere della Sera on-line, 2-7-2004]

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